lunedì 7 marzo 2011

Italo-bovesano

Qual è la mia città?, potevo pure intitolare. Già, qual è? Quella natale è Torino, ma quella quasi adottiva è Boves. Rispettivamente, Golia e Davide. Ma solo in dimensioni fisiche, non storiche. In tal senso, anzi, mi sa che le parti si invertirebbero. Boves, caso unico in Italia, è la sola città a essersi vista insignita sia della medaglia d'oro al Valor Civile che al Valor Militare. E girandola, te ne accorgi. Sotto il portico del municipio, accanto alle mappe degli incendi nazisti, sono scolpiti nel marmo centinaia di nomi. Le vittime del fuoco ariano del comandante Peiper, e non solo quello appiccato. Niente del genere, a Torino. O magari c'è pure, ma più in piccolo, disperso in tanti rivoli, piazzette e viuzze. A Boves, il passato non può, invece, non essere presente ai cittadini. Di piazze principali ne ha solo due, e in entrambe monumenti che lo ricordano.
Forse dovrei correggermi, e invertire davvero i nomi...
Torino e Boves: Davide e Golia.

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